I BRICS SPINGONO PER LA DE-DOLLARIZZAZIONE
di Fabrizio Verde
Nel passato mese di agosto il Presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che il processo di de-dollarizzazione dei legami economici tra i Paesi BRICS è irreversibile.
“Il processo oggettivo e irreversibile di de-dollarizzazione dei nostri legami economici sta acquistando slancio, si stanno compiendo sforzi per elaborare meccanismi efficaci di regolamento reciproco e di controllo valutario e finanziario”, queste le parole pronunciate dal leader russo in occasione di un forum economico in Russia tenutosi alla vigilia del vertice BRICS in Sudafrica che avrebbe poi sancito l’allargamento del blocco all’attuale formato BRICS+ con l’ingresso di Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
Quindi i paesi BRICS si stanno posizionando strategicamente per un nuovo sistema economico internazionale in cui mirano a diventare completamente autonomi rispetto agli Stati Uniti. L’accumulo di oro da parte dei paesi BRICS, la diminuzione della quota di dollari statunitensi detenuta dalle banche centrali e i progetti per creare un’alternativa al sistema di pagamento Swift, indicano i preparativi per un cambiamento nelle dinamiche del potere economico globale.
Nel complesso, questi sforzi di de-dollarizzazione riflettono una tendenza più ampia verso il rimodellamento del panorama finanziario globale e la riduzione della dipendenza dal dollaro statunitense, portando potenzialmente a significativi cambiamenti geopolitici ed economici in futuro.
Attualmente, il dollaro domina ancora il mercato globale dei cambi, ma le performance sono in calo costante ogni anno. Inoltre, una seria sfida al dominio del dollaro nel mercato monetario e finanziario globale è rappresentata dal processo di de-dollarizzazione globale, che ha ricevuto una certa accelerazione nel 2022-2023 e i cui risultati stanno appena iniziando a emergere. Le istituzioni dei BRICS, in particolare la Nuova Banca di Sviluppo, sono in grado di sostituire il dollaro nel sistema finanziario globale. I cambiamenti nell’ordine mondiale sono inevitabili ed è molto probabile che il momento dei BRICS stia gradualmente arrivando.
Ma quali possono essere gli scenari di un mondo de-dollarizzato? Man mano che la dipendenza dal dollaro diminuisce, le banche centrali inizieranno a vendere in dumping le riserve in dollari. Ciò porterà all’iperinflazione, a un forte aumento dei tassi di riferimento per compensare la diminuzione del potere d’acquisto, a un calo del valore degli asset e a un’ulteriore accelerazione del declino degli Stati Uniti.
L’ascesa e la caduta degli imperi e delle valute di riserva si sono verificate nel corso della storia, dall’Impero olandese con il fiorino all’Impero britannico con la sterlina, e ora è il turno degli Stati Uniti con il dollaro. Giova ripeterlo per i duri di comprendonio: i cambiamenti nell’ordine mondiale sono inevitabili.
Negli ultimi decenni, gli Stati Uniti hanno goduto di un’incredibile supremazia economica, in gran parte grazie al predominio del dollaro nel commercio internazionale. Tuttavia, con l’emergere di un mondo de-dollarizzato, gli Stati Uniti andranno incontro a un declino nella loro influenza economica globale, il che poi andrà a riverberarsi anche sull’egemonia militare che almeno per adesso esercitano ancora. Anche se l’operazione militare speciale della Russia in Ucraina sta provocando grossi scossoni nel campo militare USA/NATO.
Con la de-dolarizzazione, gli Stati Uniti perderanno gradualmente il loro dominio economico unilaterale. Questo permetterà una maggiore equità nel sistema finanziario globale, consentendo alle altre nazioni di giocare un ruolo più significativo nella determinazione delle politiche economiche e finanziarie internazionali.
Di conseguenza la fine del predominio del dollaro statunitense potrebbe spingere gli Stati Uniti verso una politica estera più equilibrata e cooperativa. Senza il potere economico unilaterale che il dollaro ha garantito, gli Stati Uniti potrebbero essere incentivati a cercare alleanze multilaterali e a impegnarsi in una diplomazia più inclusiva e collaborativa. Questo potrebbe favorire una maggiore stabilità geopolitica e una riduzione delle tensioni internazionali.
Dunque lo scenario di un mondo de-dollarizzato potrebbe promuovere una maggiore cooperazione internazionale e una maggiore interdipendenza tra le nazioni. Senza una valuta dominante che esercita un’influenza predominante, le nazioni potrebbero essere più incentivati a collaborare sulle principali questioni globali.
Così mentre l’ex egemone assoluto statunitense va incontro al suo ineluttabile declino, il blocco BRICS in ascesa riflette anche la crescente influenza di questi paesi nell’economia globale. Essendo tra le economie più grandi e in più rapida crescita del mondo, i paesi BRICS stanno affermando sempre più il loro potere e la loro influenza sulla scena internazionale, fino a scardinare il dominio delle potenze economiche tradizionali come gli Stati Uniti e l’Europa. Ormai i BRICS viaggiano spediti verso la creazione di un nuovo ordine finanziario più inclusivo e rappresentativo dei diversi interessi economici del mondo. E, ovviamente, questo va di pari passo con la conformazione di un assetto mondiale multipolare.
Si va verso una nuova era, come abbiamo visto, e uno dei fattori chiave che guidano la spinta verso la de-dollarizzazione, ormai irreversibile in seno al blocco BRICS come dichiarato da Putin, è l’eccessiva dipendenza dal dollaro USA come valuta dominante a livello mondiale. Una circostanza che ha creato una situazione in cui gli Stati Uniti hanno un’influenza dominante sui sistemi finanziari globali. Con le relative ripercussioni sulla stabilità economica e sulla sovranità, in un sistema dove ogni paese che dovesse decidere di non accettare i diktat di Washington può finire nel tritacarne delle sanzioni.
Dunque la promozione della pace e della cooperazione a livello mondiale passa anche attraverso il processo di de-dollarizzazione che compromette il predominio statunitense negli affari globali. Così si possono creare condizioni di maggiore parità per la cooperazione e la diplomazia internazionali, poiché i paesi dipendono meno dagli Stati Uniti per il sostegno commerciale e finanziario. Promuovendo una distribuzione più equilibrata del potere, la de-dollarizzazione può aiutare ad alleviare le tensioni e favorire una maggiore collaborazione tra le nazioni.
Allo stesso tempo, l’ascesa del multipolarismo, incarnato dal blocco BRICS+, offre nuove opportunità ai paesi di impegnarsi con una gamma più ampia di partner e costruire connessioni più forti tra le regioni. Allontanandosi da un mondo unipolare dominato da un’unica superpotenza – attualmente nevrotica e sul piede di guerra – i paesi possono esplorare nuove strade per la cooperazione e il vantaggio reciproco. Rispetto all’attuale scenario di scontro, un mondo multipolare può aiutare a promuovere una maggiore diversità e inclusività nelle relazioni internazionali, portando a risultati più sostenibili ed equi per tutte le parti coinvolte.
Inoltre, il multipolarismo può aiutare ad affrontare alcune delle maggiori sfide che l’umanità oggi deve affrontare. Promuovendo una maggiore cooperazione e coordinamento tra i paesi, è possibile trovare soluzioni collettive a questioni complesse e costruire un mondo più sostenibile e inclusivo per le generazioni future. Questa sembra essere la via maestra per creare un futuro più pacifico e sicuro per tutti, in cui i paesi lavorano insieme verso obiettivi comuni e valori condivisi. Una nuova configurazione internazionale dove i paesi del Sud del mondo finalmente possono liberarsi dalle catene occidentali e scegliere liberamente il proprio percorso di crescita e sviluppo.
Tuttavia, è importante riconoscere che la transizione verso un mondo multipolare non sarà priva di sfide. I paesi protagonisti di questa nuova realtà dovranno necessariamente superare rivalità e conflitti di lunga data e trovare un terreno comune su questioni di reciproco interesse. A tal proposito il rapporto strategico instaurato negli ultimi anni tra Russia e Cina sembra rappresentare un felice esempio di cooperazione con mutui benefici. In ogni caso, vi sarà bisogno di una leadership forte, diplomazia e disponibilità al compromesso per raggiungere pace e prosperità durature per tutti.