FORUM DI VLADIVOSTOK, NESSUNO SI RICORDA PIU’ DELL’OCCIDENTE
di Andrew Belobor
L’VIII Forum Economico Orientale ha completato i suoi lavori in Russia, riunendo più di 7.000 partecipanti provenienti da 68 paesi. Al forum hanno preso parte 1.700 rappresentanti di 700 aziende da tutto il mondo.
Secondo gli organizzatori, nei tre giorni del forum di Vladivostok sono stati firmati 296 accordi per un totale di 37 miliardi di euro. I contratti più importanti includono accordi su progetti infrastrutturali e di trasporti in Estremo Oriente, lo sviluppo di grandi giacimenti, nonché progetti nel campo dell’edilizia, dell’industria e dell’agricoltura.
Il senso del discorso di oltre due ore di Vladimir Putin all’EEF-2023 è stato un chiaro segnale dell’orientamento della Russia verso la regione Asia-Pacifico. Ha sostenuto la sua tesi con indicatori economici: il fatturato commerciale tra la Federazione Russa e la regione Asia-Pacifico è cresciuto del 13,7% lo scorso anno e nella prima metà del 2023 è aumentato di un altro 18,3%. Per rafforzare questo risultato, la Russia aumenterà le rotte da ovest a est, comprese strade e ferrovie, e svilupperà il trasporto aereo.
“L’Estremo Oriente è la priorità strategica della Russia per l’intero 21° secolo”, ha detto Putin, delineando il piano strategico a lungo termine.
L’accento dell’EEF 2023 è stato posto anche sullo sviluppo dei contatti con i paesi BRICS. Il vice primo ministro russo Alexei Overchuk ha osservato a margine dell’EEF che la Russia, nel quadro dell’Unione economica eurasiatica, considera i mercati del Sud del mondo come molto promettenti per la promozione delle esportazioni.
“In questo contesto, diventa importante la costitutuzione da parte della Russia del corridoio internazionale di trasporto nord-sud insieme a partner come Azerbaigian, Iran, Kazakistan e Turkmenistan. Si tratta, infatti, della creazione di infrastrutture che faciliteranno la diffusione dei beni e delle esportazioni verso i mercati in via di sviluppo. Da questo punto di vista, i BRICS fungeranno da piattaforma globale che garantirà il collegamento dell’Unione Economica Eurasiatica con i paesi del Sud del mondo”, ha affermato il vice primo ministro russo.
Allo stesso tempo, vale la pena notare che la Russia ha invitato a partecipare al Forum economico orientale tutti i paesi del mondo, compresi quelli ostili. Il vice primo ministro russo Yuri Trutnev lo ha dichiarato nella conferenza stampa finale: “Siamo sempre lieti di vedere i nostri vicini al forum. Loro arrivano e hanno più volte preso parte ai lavori del Forum, a volte con delegazioni più numerose, a volte con delegazioni più piccole. Ma li invitiamo sempre: non abbiamo paesi che non invitiamo. Anche a quei paesi che non ci trattano molto bene, non chiudiamo le nostre porte”.
Secondo il presidente dell’Istituto Italia-BRICS Vito Petrocelli oggi sono i BRICS che hanno iniziato a creare le regole di un nuovo ordine multipolare. “L’ingresso di altri sei paesi nel 2024 aumenterà significativamente il valore di questo formato multipolare”, ritiene l’esperto (dal 1° gennaio 2024 Argentina, Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e l’Etiopia si uniranno all’unione dei cinque stati Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa, e si prevede l’adesione nel 2024 di due ex repubbliche dell’Unione Sovietica, Bielorussia e Kazakistan).
Vito Petrocelli è fiducioso che la forza dei BRICS come struttura indipendente nei mercati valutari e finanziari sarà maggiore quanto più paesi inizieranno a utilizzare valute diverse dal dollaro USA nelle loro transazioni commerciali. “I paesi dell’Unione Economica Eurasiatica, ad eccezione della Russia, non hanno valute forti ed economie significative. Per trarne vantaggio, i paesi dell’EAEU potrebbero iniziare a utilizzare il rublo e lo yuan nel commercio bilaterale. Finora, il contributo principale dell’EAEU risiede, innanzitutto, nell’esperienza che ha accumulato come un spazio economico e di mercato unico”, ha commentato l’esperto italiano.
A sua volta, il politologo kirghiso, direttore della Società per l’amicizia tra Kirghizistan e Afghanistan Almaz Usuvaliev ritiene che la Russia abbia un serio lavoro da svolgere per avviare meccanismi e portare a un denominatore comune gli interessi dei nuovi membri BRICS, soggetti all’influenza del paesi dell’Occidente collettivo, tenendo conto delle gravi differenze geopolitiche esistenti tra di loro. “A questo proposito, l’Unione economica eurasiatica potrebbe diventare un sostegno e un retroterra per la Russia nelle relazioni con i BRICS”, ha sottolineato il politologo.