SVILUPPO DEI BRICS, INTERVISTA A VITO PETROCELLI
di VERA SHCHERBAKOVA, agenzia TASS
L’esperto considera i BRICS un’associazione dal futuro promettente.
Allo stesso tempo Vito Petrocelli, ex presidente della Commissione Affari Esteri del Senato italiano, ha affermato che dovrebbero essere definiti i criteri di espansione, visto il crescente numero di richieste di adesione.
Al prossimo vertice BRICS di Johannesburg dovrebbero essere discusse alcune questioni piuttosto urgenti e rilevanti per lo sviluppo dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Vito Petrocelli, ex presidente della Commissione Affari Esteri del Senato italiano e presidente dell’Istituto Italia BRICS, ha dichiarato ad un corrispondente della TASS che è necessario stabilire i criteri per l’espansione dell’associazione, dato il crescente numero di richieste di adesione, nonché determinare la forma dei rapporti interni.
“Una delle questioni più importanti riguarda l’espansione. L’associazione BRICS è nata come un gruppo di economie in rapido sviluppo e fondata sulla base di politiche economiche. Ma ora è in atto un processo di trasformazione, che passa da gruppo di economie emergenti ad una vera e propria coalizione di Stati che rappresentano il Sud globale, e non solo i Paesi in rapido sviluppo”, ha detto l’interlocutore all’agenzia.
Ha osservato che i BRICS non hanno ancora regole chiaramente delineate, necessarie riguardo alla prospettiva di espansione, che sta avvenendo “sulla base non solo di legami già economici e commerciali, ma anche tenendo conto di questioni di sicurezza comune, così come dell’aspetto culturale. I BRICS rimangono un’associazione informale e non sono ancora stati elaborati dei criteri, quindi il compito del vertice di Johannesburg è quello di definire le regole minime, di stabilire i criteri di ammissione. Senza di essi, si crea un problema: al momento ci sono almeno nove candidati”, ha detto l’esperto.
A suo avviso, i primi ad aderire ai BRICS saranno i Paesi con un importante fatturato economico e una posizione geopolitica di rilievo. Non crede che l’espansione dei BRICS porterà all’aggravarsi del confronto con l’Occidente collettivo. “Stiamo parlando del rafforzamento di un gruppo di Paesi che già oggi rappresentano il 42% della popolazione mondiale e il 30% del territorio. La loro quota nel commercio globale è del 18-20%, il loro PIL è di circa il 25-27%. Il PIL totale di questi Paesi, calcolato sulla base del potere d’acquisto, ha superato da tempo i Paesi G7”, ha detto Petrocelli.
“Ciò che distingue i BRICS è che l’associazione non sarà un’alleanza militare”, ha continuato. “Non sarà nemmeno un’alleanza politica ed economica strutturata come l’UE, ma diventerà sempre più un’alleanza di Paesi uniti dall’obiettivo di liberarsi dal neocolonialismo dell’Occidente collettivo e di determinare autonomamente le decisioni, da riportare anche su piattaforme come l’ONU”. L’esperto è convinto che questo processo sia assolutamente naturale e non finalizzato allo scontro. Ritiene inoltre che le differenze esistenti tra i Paesi BRICS saranno appianate e diluite proprio con l’espansione, “in quanto l’espansione consentirà a ciascun Paese membro di occupare un proprio spazio”. In un certo senso, i Paesi BRICS hanno più cose in comune anche se appartengono a continenti diversi che quello che hanno in comune alcuni Paesi all’interno dell’UE”, ha aggiunto l’ex senatore.
Moneta virtuale
Il fattore unificante più importante è una moneta unica e, secondo Petrocelli, all’inizio potrebbe essere elettronica. “Come ha dimostrato l’esperienza dell’euro, ci vogliono anni per arrivare a una moneta unica. Ma già a Johannesburg le parti potrebbero pensare a una moneta unica sperimentale, per esempio virtuale, elettronica. È inoltre necessario regolamentare gli scambi tra i Paesi BRICS e i Paesi terzi, che vengono ancora effettuati principalmente in yuan cinese e rublo russo, le valute più forti di questo gruppo”, ha affermato l’esperto. Secondo lui, l’unità dei pagamenti potrebbe essere realizzata sotto le garanzie della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS con un ancoraggio più neutrale, come ad esempio all’oro.
Petrocelli, che ha diretto la sezione bilaterale dell’Unione interparlamentare Italia-Cina, ha fondato l’Istituto Italia-BRICS nel settembre 2022. Come ha raccontato alla Tass, l’idea è nata al termine del suo lavoro in Parlamento. “Dall’esperienza di questi anni è emerso che il gruppo dei BRICS è diventato un partner per altre organizzazioni internazionali multilaterali. L’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) è una di queste. I BRICS rappresentano il motore della cooperazione internazionale, mentre in Italia si sa poco di questa associazione, anche se appaiono sempre più informazioni”, ha raccontato l’interlocutore dell’agenzia.
Ha osservato che l’informazione dei media mainstream spesso ha un accento negativo, in quanto il ruolo di leader nei BRICS appartiene a Russia e Cina. “Il compito dell’Istituto è quello di informare sulle attività e sulle novità di questo formato, per promuovere la partecipazione della parte italiana agli eventi BRICS”, ha detto Petrocelli. Egli ritiene che arriverà un momento in cui l’UE si renderà conto dei vantaggi di cooperare con i BRICS come entità indipendente, non limitandosi a legami bilaterali selettivi con gli Stati membri dell’associazione.
Il vertice dei BRICS si terrà a Johannesburg dal 22 al 24 agosto. Il leader russo Vladimir Putin vi prenderà parte in collegamento video. Il Ministro degli Esteri Sergey Lavrov rappresenterà personalmente la Russia all’evento.
Link all’intervista originale: https://tass.ru/mezhdunarodnaya-panorama/18450213